I sogni son desideri…
di felicità. Così diceva la canzone che ascoltavo da piccina, quando credevo nelle favole. Con la maturità ho scoperto che talune favole possono diventare realtà e che i sogni si possono realizzare. Come in ogni favola che si rispetti la mia storia di “scrittrice” ha: uno scenario, un protagonista, un antagonista e un elemento magico.
Lo scenario è l’ambiente in cui sono nata e cresciuta: una famiglia di maestri, nonni materni intellettuali, nonni paterni più legati alle tradizioni del territorio e contadine. Entrambi hanno trasmesso, alla bambina che ero, la passione e la curiosità per il sapere e il conoscere… e la passione per la lettura. In quello scenario ero immersa tra libri di fiabe e favole, racconti orali di “pastrocchie” e storie legate alla cronaca di guerra vissuta dalla zia…
In un’ambientazione del genere la piccola Rita, protagonista di questa favola a lieto fine, ha iniziato a leggere all’età di quattro anni e leggeva di tutto, per prima la collezione di Topolino, almanacchi e libri delle Giovani Marmotte. Era una vita fa, è cambiato anche il secolo. Ma la passione per la lettura e la scrittura (che sono inscindibili) è rimasta e anzi si è rafforzata. Passando da “Il giardino segreto” a “Ventimila leghe sotto i mari”, facendo “Il giro del mondo in ottanta giorni”… arrivando poi alla casa delle “Piccole donne”, viaggiando con la fantasia ho arricchito il mio bagaglio di conoscenza e soprattutto ho continuato a sognare.
Poi, con la crescita, oltre la lettura e lo studio, ho trovato lavoro. In una redazione di Comics. Il mondo dell’editoria “dal di dentro”. Una piccola realtà che mi ha proiettato in un mondo per me fantastico, fatto anche di cianografiche da mandare in stampa, di colori (mi colpiva il cyan), di fotocopie e pellicole e di note a margine… Dal mondo dei libri fruiti a quello dei fumetti stampati. Il passo è stato breve. Poi ho cambiato di nuovo rotta… dirottando sulla scuola, che è stata vita quotidiana già dalla prima infanzia. Figlia e nipote di maestra, ho continuato la tradizione. E da venticinque anni o poco più sono una maestra di Scuola dell’Infanzia.
Ma torniamo alla favola. Oltre l’ambiente… la protagonista. Io e la mia voglia di scrivere, di esprimermi, di rivelare agli altri pensieri, sentimenti, emozioni, sensazioni provati in determinati momenti, in certe situazioni, in luoghi speciali e per me magici.
Come in ogni storia che si rispetti… l’antagonista. Il cattivo della situazione. Colui che comunque dà possibilità di crescita, maturazione e cambiamento al protagonista.
Ogni volta può presentarsi in una forma diversa e non è importante qui dire in quale forma si sia presentata sulla mia strada.
La cosa più importante, invece, l’elemento magico e “salvifico”.
Una persona, un amico, un abbraccio.
Ricordo perfettamente la data e l’istante di quell’abbraccio. La mia sofferenza e le mie lacrime e il suo aprirmi un portone, laddove mi era stata sbattuta una porta in faccia.
E il sogno che coltivavo sin da piccola, scrivere sì, ma soprattutto pubblicare… è diventato realtà a partire da quel giorno di giugno di pochi anni fa.
Altre brevi esperienze mi avevano portato a collaborare con un’associazione culturale del territorio, per la realizzazione di due “quaderni” comunque legati all’ambiente scolastico.
Questa volta invece si trattava di iniziare un percorso con una vera e propria casa editrice.
Il mio amico e un suo amico e la loro casa editrice, la Mulph Edizioni.
Ci siamo presi per mano in questi due anni o poco più e così i miei pensieri, i racconti e le storie sono stati pubblicati e hanno preso vita. Per poter proseguire il sogno coltivato sempre e lasciato per lunghi periodi in fondo al cassetto della creatività. Sommerso dalla quotidianità e spuntato fuori nel momento più opportuno.
E così è iniziato il viaggio… che spero continui per lungo tempo.