Aria dell’angelo Gabriele per soprano, clarinetto obbligato e orchestra d’archi

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Descrizione

di Oreste Fabio Fanelli

Per scrivere il brano ispirato al tema de “L’annunciazione” ho pensato di usare le parole del sommo poeta Dante che così la descrive nel canto XXIII del Paradiso:

Dante fissa subito lo sguardo sulla luce più intensa di Maria, colei il cui nome egli invoca mattina e sera, e non appena ne ha visto lo splendore e l’aspetto ecco che dall’alto scende una corona luminosa (l’arcangelo Gabriele) che circonda Maria e inizia a ruotare intorno a lei. Gabriele intona una dolcissima melodia, tale che anche la musica terrena più piacevole parrebbe, al confronto di quella, il fragore di un tuono. L’arcangelo dichiara di ardere d’amore per Maria, nel cui ventre nacque Gesù, e afferma che continuerà a girarle intorno finché la Vergine seguirà Cristo nell’Empireo, rendendo quel Cielo più bello di quanto non sia già. Mentre Gabriele compie il suo inno, tutti i beati intonano il nome di Maria.

Sono state musicate, in particolare, le parole dell’Arcangelo Gabriele che intona questa ” […] Così la circulata melodia si sigillava, e tutti li altri lumi facean sonare il nome di Maria”:

Io sono amore angelico, che giro

l’alta letizia che spira del ventre

che fu albergo del nostro disiro;

e girerommi, donna del ciel, mentre

che seguirai tuo figlio, e farai dia

più la spera supprema perché lì entre

Il brano in forma di aria “barocca” è stato scritto per soprano (l’Arcangelo Gabriele), clarinetto in sib obbligato e orchestra d’archi.

 

Oreste Fabio Fanelli

 

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