TEMA e VARIAZIONI

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composizione originale per Orchestra di Fiati su Tema di Franz Joseph Haydn dall’Andante della Sinfonia n.53 l’Imperial

di Samuele Massari

 

 

Descrizione

composizione originale per Orchestra di Fiati su Tema di Franz Joseph Haydn dall’Andante della Sinfonia n.53 l’Imperiale

di Samuele Massari

 

La ‘variazione’ è la riproposizione, ma soprattutto la reinterpretazione di volta in volta diversa secondo uno schema che solitamente va dal semplice al complesso, di un‘idea di partenza: il Tema.

Questo viene man mano riplasmato, reinventato, visto sotto una diversa ottica per mettere in luce le infinite sfaccettature che ci sono dentro.

In questo lavoro, oltre ai consueti procedimenti di variazione della melodia, ritmo, tempo, armonia, modo, tonalità, tipo di accompagnamento etc, si è voluto lavorare anche sul carattere, il messaggio da trasmettere, quindi in definitiva lo stile di ogni variazione.

Sono nate così, diverse citazioni d’Autore e “omaggi”…

il Tema: è l’Andante della Sinfonia n.53 l’Imperiale, anche se non da lì direttamente preso, ma dall’Inno n.73 dell’Innario evangelico di cui ho curato la revisione e ristampa. Inno leggermente difforme nel carattere e nella forma rispetto l’Andante.

Variazione I: oltre le note del Tema, qui molto riconoscibile, contiene anche elementi melodici dal primo movimento della Sinfonia.

Variazione II: è l’unica che inizia in levare come l’Andante, tutte le altre sono in battere come l’Inno 73. Variazione dedicata principalmente agli ottoni, contiene una parte “dissonante” intesa quasi come parodia della controparte consonante.

Variazione III: diversa nella tonalità e contenente una parte “misterioso, più lento” con atmosfere Klezmer, a cercare riflessi e profumi esotici.

Variazione IV: principalmente dedicata al Flauto, rende “omaggio a P. Grainger” nell’orchestrazione, nel carattere giocoso, quasi buffo, ancor più evidente nel finale.

Variazione V: oltre a essere pensata nello “stile di Bach”, contiene due vere e proprie citazioni del Maestro, la prima è un passaggio dall’Invenzione a due voci n. 14 inizialmente sentito ai bassi, poi ripreso e riproposto in diversi registri e timbri; l’altra riprende, imita, il notissimo “Tema Regio” della Musikalisches Opfer.

Variazione VI: contiene un meraviglioso frammento dell’Allegro del Concerto n.21 K467 per pianoforte e orchestra di W. A. Mozart. Frammento che si sovrappone con precisione a una semifrase del nostro Tema e che ovviamente ha influenzato la costruzione melodica dell’intera variazione.

Variazione VII: con dedica “al mio amico Lorenzo Piro”, autore dell’Inno “ il Vincitore”, la cui melodia, un po’ come successo con la precedente Variazione, coincideva in parte con il Tema dell’Inno 73, quindi di fatto un “Inno nell’Inno”. Molto pacata, dolce, dal carattere di “Ninna Nanna”, mitiga e bilancia il carattere più “vivace” di altre variazioni.

Variazione VIII: dal tempo asimmetrico che contribuisce a darle il carattere pimpante di “scherzo, divertimento”, si prefigge di “descrivere” gruppi di persone e bambini che si avviano gioviali verso una piazza con le giostre in un giorno di festa. La melodia è stata frammentata e affidata alle diverse “famiglie” di strumenti per avere l’effetto di una moltitudine di voci in cui i registri più acuti sono ovviamente quelle dei bambini. Orchestrata in modo più pieno, col chiaro intento di descrivere, se possibile, l’allegria ma anche i rumori, la confusione di una piazza piena di gente in festa. Ruolo importante è quello del primo Corno, che con i suoi glissando vuole ricordare il megafono di una giostra, o un clown che chiama a raccolta i bambini. Ci sono anche piccoli “scoppiettii” di petardi affidati allo Xilofono, e un bambino che si aggira per la piazza con un fischietto in bocca..sul finale, un brevissimo episodio che coinvolge soprattutto gli ottoni evoca la “banda del paese” che annuncia la fine della festa.

Variazione IX: con “omaggio a G.Donizetti” contiene la citazione dal Concertino per Corno inglese e orchestra A459 che, come successo per la VI, ha influenzato melodicamente e stilisticamente l’intera Variazione. Da notare che la melodia che calzava sul Tema di Haydn, a sua volta è la variazione 1 del Tema di Donizetti, quindi di fatto una “variazione della variazione”..

Variazione X: se melodicamente è in assoluto la più semplice e nella forma (volutamente) rispecchia in pieno il Tema di Haydn; dal punto di vista armonico è invece la più complessa. Di concezione molto diversa dalle precedenti, non solo usa la bitonalità (motivo dell“omaggio a V. Persichetti”) ma esplora un diverso rapporto dissonanza/consonanza. In questo contesto la dissonanza perde “l’istinto” a risolvere, a cercare una consonanza; anzi è vista come elemento a sé, autonoma e autosufficiente, sconvolgendo la visione “classica” di dissonanza. Vista quindi non più come elemento dinamico, di movimento, ma statico, di riposo. E la cosa che colpisce, è che quando le dissonanze sono talmente regolari e costanti da sostituire totalmente le consonanze, a loro volta di queste prendono quasi le caratteristiche e non “disturbano” più l’orecchio, di fatto sembrando delle consonanze.

Grandioso: è il Tema di Haydn nella tipica riproposizione in toni enfatici, espansa sia verso l’acuto che verso il grave; di fatto è un’undicesima Variazione. Molto diverso dal Tema sentito all’inizio, anche nel carattere, nell’orchestrazione, nelle dinamiche. Semplice, scorrevole e senza troppi fronzoli il primo, molto più ricco di passaggi intermedi e colpi di scena il secondo. Si abbandona il carattere Sontuoso del Tema iniziale, per un clima solare, gioviale, frizzante, interrotto qua e là soltanto da episodi “teatrali”. Sui pedali di coda si sente materiale melodico proveniente sia da passaggi precedenti che da precedenti Variazioni, fino alle conclusive corone, del “gran finale” con cui si chiude l’opera.

 

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