Quatre petits morceaux montés à poire et tournés en tous sens

70,0080,00

Quatre petits morceaux montés à poire et tournés en tous sens è l’orchestrazione di alcune musiche di Erik Satie. La scelta dei brani originali non si limita ai più noti ma attraversa tutta la produzione dell’autore (dal 1889 al 1921) e vuole dare un campionario di tutti i suoi periodi principali: quello mistico e rosacrociano, quello delle musiche scritte per il cabaret, quello chiamato “comico”, quello del music-hall; ma anche la dimensione di certe musiche pianistiche  bellissime e davvero curiose, come Sur un pont, molto private e all’epoca (come oggi!) quasi sconosciute. I brani sono stati affiancati a comporre i vari movimenti della suite e orchestrati quasi senza interventi radicali, con la sola esclusione del primo movimento nel cui finale torna l’eco della Sonnerie ascoltata all’inizio.

Il titolo, traducibile “Quattro piccoli pezzi montati a forma di pera e rivoltati in tutti i sensi” (senza dimenticare che in francese “poire” può significare anche “minchione”), è naturalmente un gioco di montaggio da frammenti di titoli di Satie: Trois morceaux en forme de poire, Trois petites pièces montées, Chapitres tournés en tous sens. Inoltre in questa suite chiamata Quatre petits morceaux i movimenti sono in realtà cinque, così come i Trois morceaux di Satie… sono in realtà sette.

L’uso del vibrafono è opzionale, ma caldamente raccomandato.

Il tamtam deve essere il più grande possibile.

Nel terzo movimento viene richiesto il “sizzle cymbal”: in mancanza del piatto sospeso con l’apposito meccanismo, si appoggi sul piatto consueto una piccola catena metallica per poi eseguire il rullo con normali mazzuole. In alternativa è possibile sfregare, ma con continuità, la superficie del piatto con una bacchetta metallica o un diapason lasciandolo libero di vibrare.

Compositore: Erik Satie

Arrangiatore: Sandro Montalto

 

 

Descrizione

Quatre petits morceaux montés à poire et tournés en tous sens è l’orchestrazione di alcune musiche di Erik Satie. La scelta dei brani originali non si limita ai più noti ma attraversa tutta la produzione dell’autore (dal 1889 al 1921) e vuole dare un campionario di tutti i suoi periodi principali: quello mistico e rosacrociano, quello delle musiche scritte per il cabaret, quello chiamato “comico”, quello del music-hall; ma anche la dimensione di certe musiche pianistiche  bellissime e davvero curiose, come Sur un pont, molto private e all’epoca (come oggi!) quasi sconosciute. I brani sono stati affiancati a comporre i vari movimenti della suite e orchestrati quasi senza interventi radicali, con la sola esclusione del primo movimento nel cui finale torna l’eco della Sonnerie ascoltata all’inizio.

Il titolo, traducibile “Quattro piccoli pezzi montati a forma di pera e rivoltati in tutti i sensi” (senza dimenticare che in francese “poire” può significare anche “minchione”), è naturalmente un gioco di montaggio da frammenti di titoli di Satie: Trois morceaux en forme de poire, Trois petites pièces montées, Chapitres tournés en tous sens. Inoltre in questa suite chiamata Quatre petits morceaux i movimenti sono in realtà cinque, così come i Trois morceaux di Satie… sono in realtà sette.

L’uso del vibrafono è opzionale, ma caldamente raccomandato.

Il tamtam deve essere il più grande possibile.

Nel terzo movimento viene richiesto il “sizzle cymbal”: in mancanza del piatto sospeso con l’apposito meccanismo, si appoggi sul piatto consueto una piccola catena metallica per poi eseguire il rullo con normali mazzuole. In alternativa è possibile sfregare, ma con continuità, la superficie del piatto con una bacchetta metallica o un diapason lasciandolo libero di vibrare.

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