Descrizione
per quartetto di archi
di Dante Muscas
Le prime note del brano vogliono rievocare la parola “Ave” pronunciata dall’Angelo Gabriele nell’Annunciazione. Suoni che si ripetono lievi e dolci, come un eco, che nell’ottava e nona battuta mutano in una brevissima melodia ascendente, immaginando il celestiale nome di Maria.
Il brano parte in tonalità minore per evidenziare il disorientamento iniziale di Maria, con i violini che dolcemente si scontrano in una insistente dissonanza come se volessero fermare il tempo: quell’istante che sorprende e stupisce, e nel contempo suscita una gioia interiore alla Madre di Dio.
- Eseguire queste prime otto battute con molta delicatezza e come in contemplazione.
La successione armonica dalla 12^ alla 15^ battuta in tonalità maggiore vuole mettere in luce la frase “Piena di Grazia”.
- Suonare questa parte con slancio e chiarezza timbrica
In seguito, l’andamento melodico-armonico dalla batt. 16 alla 29 intendono ricordare la frase “Tu sei benedetta fra tutte le donne”.
- Il pianissimo delle battute 23, 24, 25 va eseguito con un suono
“impalpabile”; il crescendo e le cadenze dalla batt. 25 alla batt. 34 vanno eseguiti con molto trasporto.
- Dalla batt. 34 alla batt. 45 il quartetto, eseguendo un diminuendo graduale che lo riporta alla situazione iniziale, riassume pian piano una sonorità quasi contemplativa.
Nella seconda parte, pur apparendo simile alla prima, i procedimenti armonici si sviluppano soprattutto in tonalità maggiore e con diverse cadenze d’inganno, per creare un’atmosfera positiva, immaginando appunto Maria che comprende finalmente la speciale missione a cui Lei è chiamata ed esplode in una gioia interiore incontenibile. La parte finale del brano richiama quella iniziale, in quanto Maria, pur consapevole del dono di Dio, la lascia scossa per la grande responsabilità affidatale.
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