Descrizione
Una proposta editoriale per promuovere il “fare musica insieme”, riunendo in concerto più complessi bandistici. Un modo per mettere in evidenza il repertorio originale bandistico, creando un evento musicale d’interesse storico indirizzato agli ascoltatori, per vivere e far rivivere le nostre origini più remote. Simili progetti musicali diventano interessanti e allargano il ventaglio delle opportunità esecutive, creando interesse dal punto di vista sociale, artistico e culturale.
E’ un invito a crederci in queste iniziative di aggregazione musicale, bisogna avere il coraggio, oltre che il piacere, di affrontare e studiare nuovi repertori, in nuove forme e strumentalmente adatti ad ogni complesso bandistico. Il favorire questa musica d’insieme stimola maggiormente la partecipazione e quindi l’utilizzo delle sinergie positive unite alle capacità esecutive ed organizzative che sono sempre presenti in ogni associazione musicale.
Per questo motivo il brano DE BELLO CELTICO è indirizzato e dedicato ai tre complessi bandistici che svolgono la loro encomiabile attività didattica e culturale nella città di Lissone. Essi sono:
Il Corpo Bandistico Parrocchiale S. Cecilia,
il Corpo Musicale S. Cecilia di Bareggia
e il gruppo di Consonanza Musicale.
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Breve presentazione storica
Le iscrizioni celtiche sono numerose nella BRIGANTIA (da BRIG-altura, antica denominazione della BRIANZA) ma hanno un carattere frammentario e quasi mai formano frasi complete, solo la letteratura medievale ha trasmesso elementi della mitologia celtica. Questo popolo si era stabilito dal 500 a.C. fino all’arrivo di Cesare in Gallia. La conflittualità fra Celti e Romani nella pianura padana è raccontata da Cesare nel suo De Bello Gallico.
L’organizzazione dei Celti è sempre rimasta allo stato tribale, come cellula fondamentale poteva contare al massimo qualche migliaio di persone. L’insediamento celtico era generalmente costituito da un villaggio protetto da una palizzata in legno, vi abitavano sia la classe sacerdotale dei druidi, che i guerrieri e gli artigiani.
I re erano generalmente eletti, il loro intento era quello di espandere i confini, accumulare ricchezze, sottomettere altre popolazioni e quindi impartivano continui ordini per attaccare le tribù confinanti. I Celti erano in continue lotte per acquisire nuovi insediamenti lungo il fiume LAM-SBER (LAM-palude, è la probabile etimologia del fiume Lambro). L’invasione romana della Gallia segna di fatto la fine dell’autonomia celtica: le tribù celtiche, frammentate e incapaci di organizzazione unitaria, erano inadeguate ad affrontare una situazione di guerra totale come quella che conducevano i Romani.
Con l’avvento dell’imperatore Ottaviano Augusto si fa risalire il primo insediamento romano dei Lixiones (i portatori d’acqua dell’esercito romano) che dopo le conquiste ebbero il congedo e l’assegnazione delle terre fertili lungo il Lambro, con la conseguente costruzione dei “vicus lixiones” poi raggruppati in villaggi chiamati Lixonum e infine Lissonum.
MEDHELAN – Il nome di MILANO risale al primordiale nome celtico di MID-LAND. Secondo gli storici moderni fu fondata intorno al 590 a.C. nei pressi di un santuario (nelle vicinanze di piazza della Scala) da una tribù celtica del gruppo degli Insubri. L’antico abitato fu in seguito denominato MEDIOLANUM dagli antichi Romani che grazie alla loro efficienza militare la conquistarono dopo cruenti battaglie contro i Celti, quest’ultimi si integrarono alla popolazione romana di quel tempo.
La città romana fu poi a sua volta gradualmente sovrapposta e rimpiazzata da quella medievale fino a giungere al centro urbano di oggi, ove si rileva ancora la parte centrale a forma circolare risalente al primo nucleo celtico.
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Presentazione musicale del brano “DE BELLO CELTICO” di Picarband
1 – BRIGANTIA – (la terra di Brianza)
Il tema originale in 6/8 si rifà allo stile della musica celtica, è in forma di danza con dedica alla Madre Terra, una divinità presente nel culto delle prime tribù celtiche arrivate nel Nord Italia.
Il tema del culto si presenta con una calma melodia di andamento congiunto che si alterna alla danza. In seguito la danza prende via via un andamento guerresco nel descrivere le prime occupazioni del territorio. In contrappunto appaiono elementi tematici secondari, sono brevi frammenti ripetitivi e ritmici, sottomessi a varianti, una sorta di invasione strumentale a rappresentare l’implacabile azione di conquista celtica e l’affermarsi delle loro tradizioni.
2 – LAMSBER – (il fiume Lambro)
Da una situazione di apparente calma si entra in modo scorrevole in un’ambientazione naturalistica con un nuovo motivo tematico. L’attività celtica si diffonde nei villaggi distribuiti lungo il fiume. La strumentazione distribuisce nelle varie sezioni strumentali i temi principali, con caratteri sia distesi che trascinanti, sempre ben sostenuti dal ritmo delle percussioni.
Lo svolgimento si presenta con andature diverse, in una sorta di progressione a significare un continuo movimento di scontri e rivalità. Alla fine si arriva all’affermazione della civiltà celtica, con le indicazioni dinamiche e agogiche di: “con più vivacità” e “con esultanza”. Un accordo finale sospeso ed una brusca strappata fanno presagire il successivo scontro con le legioni romane per la definitiva conquista del territorio.
3 – MEDHELAN – (Milano)
Il tema iniziale in 3/4 si presenta “maestoso e solenne” e annuncia l’arrivo dei Romani.
E’ derivato, nella parte ritmica e melodica, dal motivo celtico iniziale del brano. Si alternano gli scontri fra le due parti contendenti: i motivi musicali del dominio celtico sono sviluppati nei consueti tempi composti, in forma imitativa si inseriscono gli incessanti squilli delle legioni romane. Il motivo della danza celtica si sta frantumando durante le varie fasi della battaglia per la conquista di Milano, quest’ultima è rappresentata musicalmente dalla ripetitività di un frammento tematico.
Il seguito è un susseguirsi di proposte ritmiche e di alternanze tematiche che si presentano trascinanti e violente, un combattimento musicale che porta ad una modulazione ed a una cadenza finale. E’ la definitiva vittoria da parte dei Romani e la conseguente dispersione dei Celti.
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