Descrizione
Da un frammento di Friedrich Nietzsche
Dedicato al M° Lorenzo Della Fonte
di Sandro Montalto
Wenn du lange in einen Abgrund blickst,
blickt der Abgrund auch in dich hinein.
(Se guardi a lungo nell’abisso,
l’abisso poi guarderà dentro di te)
Friedrich Nietzsche
La musica occupa una posizione centrale nella riflessione del filosofo Friedrich Nietzsche, il quale studiò anche il pianoforte e compose alcuni piccoli brani. In Crepuscolo degli idoli si trova il famoso aforisma secondo il quale “senza musica la vita sarebbe un errore”, laddove si intende una musica estremamente soggettiva che si collega all’immanente e permette all’uomo di godere delle proprie passioni. Qualcosa vicino all’idea di mousiké degli antichi greci, ossia non solo l’arte dei suoni ma l’insieme delle attività mentali e fisiche che coinvolgevano tutte le attività collegate alle Muse (la cui madre non a caso era Mnemosine – la Memoria).
Nel 1871 il filosofo compose una breve pagina per pianoforte intitolata Fragmente an sich (forse il titolo allude ironicamente a Kant e alla “cosa in sé”) al termine della quale, senza che lo spartito si chiuda, c’è l’indicazione in italiano “Da capo con malinconia”. E in effetti il frammento può essere eseguito senza soluzione di continuità, con un senso di eterno ritorno intriso di malinconia.
Abgrund utilizza questo frammento, che viene proposto due volte con diverse orchestrazioni, immergendolo in un’atmosfera nebbiosa, cupa, priva di punti di riferimento, come a preconizzare la follia che colpirà la mente dell’autore. Il frammento originale emerge, ora completo ora a sua volta frammentato, mentre il tutto diventa sempre più nebuloso, persino dolente, e l’idea originale di non-finito si fa generale dissoluzione.
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